Maremma ladra! (Angolo annunci)

Una volta volevo finire di sistemare la grafica del blog... poi ho cominciato a bere...

Soffri di stitichezza mentale? Hai provato di tutto ma non riesci a risolvere il tuo problema? Il dott. Krayne è qui per te offrendoti i suoi servizi gratuitamente tramite questo blog; da test di laboratorio mai effettuati si è verificato che i lettori acquistano una "scioltezza" lessicale ed un bel colorito della pelle. Per la stitichezza intestinale non so cosa fare.

Ultimi articoli

Ultimamente non mi sento tanto

Doverosamente devo ringraziare tutti gli autori degli accessi al blog.
C'è una massiccia affluenza un po' da tutte le direzioni e non so bene da quale parte guardarmi le spalle.
Oggi sto soffrendo d'insonnia e mi sembra un buon momento per dire qualcosa d'intelligente... come faccio sempre d'altronde. Ovvio. Mai.

No, forse non mi va.
Intanto scrivo che, sia mai, mi viene un'idea per sbaglio.
Il fatto è che prima ho spento il cervello. Mi dava fastidio... la ventola faceva troppo rumore.
Adesso mi ritrovo in una fase di stallo, che nel mio mondo è il maschio della stalla.
Ecco, se nella stalla stanno gli animali da stalla... aspetta, non sono molto chiaro così... la stalla è una specie di camera da letto/sala da pranzo/bagno/cella dententiva per animali quadrupedi.
Lo stallo è il maschio della stalla e non fa niente, come tutti i maschi. Lavora ma senza ottenere risultati apparenti nella società ed anche se li ottiene sono soldi spesi dallo psicologo.
Lo stallo non contiene niente, come diversamente accade per la stalla che è un parcheggio. Oddio... lo stallo contiene qualcosa ma non serve a molto.
Vi state chiedendo cosa contiene lo stallo? Ebbene: la voglia di non fare un cazzo.
Se nella stalla ci sta un certo viavai, nello stallo c'è silenzio e si sta bene pure in alta stagione; senza contare che se qualcuno ti cerca nello stallo non c'è il citofono. Un buon posto per stare tranquilli a consumare ossigeno. O birra. O cose fatte di cose cosate.
Nello stallo c'è ampio spazio per posizionare video games e dispone di un'acustica della madonna che permette di sentire addirittura l'eco delle cazzate che vi si dicono all'interno... l'eco spesso viene percepito anche dall'esterno.
Un'altra differenza essenziale dello stallo è che non si sa da chi o cosa sia stato creato, quando lo si può ricevere e come lo si deve utilizzare.
C'è poi una singolare proprietà fisica che permette di recarsi in una stalla mentre si è in stallo ma non il contrario.
Facciamo un po' di chiarezza su questo punto. No. Passiamo avanti.
Va bene direi che avete scoperto abbastanza circa lo stallo.
Presto mi recherò in qualche stalla per compiere altre indagini.

Ora, con permesso, andrei a scrivere sulla carta da culo; scrivo poesie senza penna.
Le ho raccolte tutte in un libro che si chiama "Ti macchio e ti arricchisco", da non confondere con l'altra raccolta "Sfumature dei 620 nanometri" che include anche il racconto (che un giorno pubblicherò) "Se fosse infrarosso puzzerebbe uguale": una fugace immersione tra elettromagnetismo ed emotività olfattiva.

Ad ogni modo: tante belle cose.

Ane Keanu Reeves! (Vai piano)



Eccolo!
Non è vero, non c'era nessuno.
Correva l'anno MMX di nostro Signore (facciamo che il signore in questione sia io), nei regni barbarici d'Italia vigeva la legge marziale e si stava bene, dai. No, dai: il cazzo, se permetti. Non si stava bene, ma si cercava di sentirsi bene.
Vedi, io me lo ricordo di quando ero bambino. Poi sono cresciuto ed ho perso i capelli, poi sono diventato maggiorenne... che c'entra, erano altri tempi.
Comunque il fatto di avere una memoria ci dovrebbe aiutare a capire che le cose cambiano sempre, noi cambiamo insieme a loro. Nel senso: hai una pera? Ok, adesso la mangi e sa di pera. Domani ti brevetto la pera blu, tu la mangi e sa di pera. Ora, quale pera mangi se domani tutte le pere sono blu e sanno di pera? Pian piano, col tempo, le pere cominciano a cambiare sapore e tutti dimenticheranno che sapore avevano le pere che erano pere pere. pere.
Questo era un esempio pensato per i vegetariani in particolare... vabbè.
Siamo animali che manipolano la realtà oltre che la materia. Visto che la realtà è reale solo nelle nostre teste, per cambiare il fuori bisogna prima cambiare il dentro. Ovvio. E condividere. Tutto.
Ma come? Puoi scambiare tutti i tuoi organi interni con quelli di un tostapane.
Oppure, puoi cominciare a combattere le tue paure! Questa si che è una cosa fottuporcaputtanescamente cazzuta.
Il vero delirio, però, inizia adesso. Perchè fin'ora mi son mantenuto sul water (nota per i non udenti: mi sono mantenuto sul vago).
La conoscenza di se stessi implica una quantita mostruosa di tempo. Siamo distratti negli anni dell'apprendimento e crescendo dimentichiamo cosa vuol dire: perchè? Ci si conosce attraverso i perchè che riusciamo a porci e risolvere. Le risposte ci mettono tempo ad arrivare. Ma arrivano, è clinicamente testato. Col tempo la conoscenza di noi stessi abbatte i primi pregiudizi e da li' la storia è tutta in discesa.
Emozioni. Percezioni. Nuove. L'essere si evolve, diventa veramente sociale.
La rivoluzione parte da dentro. Per cambiare il fuori devi prima cambiare il dentro.
Ed ora la ricetta della felicità!!!
Ama. .be sloW Annulla le tue paure. Non attendere mai nulla, il tempo è una dolce illusione che ci confonde le idee. Dimentica la morte, è scontata, ora vivi. Figlio.

Corre l'anno MMXXV di nostro Signore (vedi sopra), nei barbarici regni d'Italia, quest'anno, il Festival di San Remo lo conduce Topolino, quello ricreato in laboratorio.
Ho un figlio con tutti i capelli e sembra che li sta mantenendo.
Non abbiamo le pere blu ma abbiamo i meloni grigio topo. Vanno molto di moda.
Ci vestiamo tutti come in Star Trek e l'unico alieno che è stato scoperto fin'ora è un verme che vive nel vuoto siderale, mangia girelle e caca giornaletti porno.
L'automobile del mio vicino ha tre posti davanti... e basta; il bagagliaio è sopra la capote ed ha una sola portiera, girevole.

La prima giornata estiva in primavera

Cazzo oggi è una giornata estiva da ogni lato la si guardi. Sudo, puzzo, brontolo, odio che mi si tocchi, cerco materiali autorefriggeranti per mezzo lingua. Una stupenda e soleggiatissima giornata estiva, del cazzo.
Allora visto che fa troppo caldo mi siedo all'ombra reduce da non ricordo cosa o chi.
La cosa strana è che mentre la sigaretta si accende da lontano intravedo uno con le gambe alla Lupin. Estasiato dalla sua andatura continuo ad osservarlo finchè, giunto ad una certa distanza noto anche una canna da pesca in spalla ed un cappello di paglia in testa. Chi minchia è? Sanpei? Quello con una canna volava tra le stelle e cose del genere... vedeva pesci giganteschi ed altre allucinazioni.
Vuoi il caso si mette a sedere a due passi da me. Va bene che siamo in montagna e c'è il lago, ma appunto visto che ci sta una cosa come 3.000.000 di tonnellate d'acqua perchè proprio vicino a me?
- Peschi? - gli dico sorridendo; lui mi guarda, sorride a sua volta e fa di si con la testa - No...
Rido ma da qualche parte, in testa, sento rumore di matite spezzate.
- Ma allora che ci fai con quella? - indico la canna - Rafting?
- Questa? - mi chiede stringendola alla guancia - Questa è Iolanda! Mi accompagna sempre al lago - e sorride ancora. Ridacchio a mia volta - Bella figa! - ma lui mi guarda male.
Ok, la conversazione è durata anche troppo - Guarda dicevo quella figa! - indico il nulla più lontano.
Mentre lui copre gli occhi alla canna dal manico marrone e si gira cercando la figa io sono già a mare.
A mare la situazione è decisamente differente. Ooooh! Un sacco di belle patate, topless, culi di tutte le forme, colori e dimensioni. La cosa più importante è che se sei in spiaggia Sanpei è in alto mare, quindi nessun problema tecnico.
Col caldo scopro anche l'amore. Veramente! Anche se non so di chi sono innamorato.
Con quel lieve senso di disadattamento (sono vestito da montagna) faccio una buca sul bagnasciuga e ci poggio dentro le chiappe, al fresco.
Che estasi! Lancio gli scarponi a dei ragazzini che giocano a bitch volley... uno si fa male, urla, poi rantola e viene seppellito da due compagni. Una veloce cerimonia e ricominciano a giocare.
Io intanto nella mia estasi gluteo-inguinale comincio a guardarmi intorno. Se c'è selvaggina fresca vorrei approfittarne, mi pare ovvio. Passano circa venti minuti, perdo sensibilità al culo e resto li.
Mai disperare però! Visto che il mio karma (appena ritirato dalla tintoria) sta peggio di me sicuramente ci pensa lui a trovarmi qualcosa di commestibile.
Neanche a pensarlo e una bella bionda si va a sedere in acqua di fronte a me. Le sorrido, per circa... non so... finchè non si alza e penso che ha un racchettone nel bikini. Non è il racchettone... sono state le palle a confondermi.
Non c'è niente da fare, la vista del manico mi terrorizza troppo! Usando l'osso pelvico come trivella scompaio nel bagnasciuga. Addio Wimbledon.
Spunto su una costa della Nuova Zelanda... ho perso i vestiti durante il viaggio al centro della terra e sono tutto sporco di lava e crosta terrestre. Non ne parliamo... la crosta è facile da togliere ma la lava mica tanto.
Un gruppo di Maori scambiandomi per cinghiale mi lega e mi porta via. Non ci faccio caso, sto ancora pensando a come smacchiare la lava.
Dopo circa 3 giorni passati in dispensa, finalmente riesco a togliermi la lava dal pelo. Non sembro più un cinghiale.
Esco dalla dispensa, saluto Anahera, Aroha e Ataahua, che giocano a tresette polinesiano col morto; in questo caso il morto è Ciccio, cinghiale da compagnia col vizio del baro. L'ho conosciuto durante la permanenza.
Ringrazio le bellissime ragazze, chiedo se me la possono dare, dicono di no, vado via.
Fuori dalla bicocca ci sono soltanto piante grasse poggiate a caso per tutto il panorama.
Comincio a stancarmi di questa terra, sembra Marte colonizzato da aborigeni al bar. Decido di morire e mi reincarno in un giapponese.
Scopro di essere fidanzato con un lottatore di sumo. Muoio di nuovo.
Stanco della reincarnazione decido di prendermi un periodo di riposo, un anno sabatico prima di ritornare in vita.
Qui nel nulla si sta molto meglio: niente traffico, non c'è spazio ma tanto non ci sta nessuno, puoi fare pipì con la tavoletta abbassata e metterti a suonare la chitarra alle 3 di pomeriggio tanto... non c'è nessuno!

Il giallo è condito (frammenti di pochi istanti)

Era una sera piovosa quando ad un tratto squillò il panino. Era il mio collega Claus Bruchenheimer.
Un altro giallo ci attendeva.

«Leopold» parlava piano e i rumori dell'asilo condivano l'aria «il cammello... dicono di averlo visto nel brodo...»

Preoccupati ci fissammo negli occhi. Era chiaro che era una cosa rischiosa.

Fare i clisteri alle scimmie però era il nostro lavoro, dovevamo andare.
Uscendo dall'ufficio subito i due investigatori annusarono ketchup...
Quella sarebbe stata una lunga notte; entrarono in auto e mentre la ciabatta suonava le note di Armstrong si erano già avviati nel buio.


La situazione, per come ci veniva descritta, era caotica: il farro era stantìo ed erano state rilevate delle salmonature lungo la parete ovest.

«Guarda li' su quel deambulatore» disse Claus rivolto a Leopold «ci sono evidenti segni di colluttazione e il farro... credo siamo arrivati troppo tardi... nessun segno di brodo.»

Andammo a caccia di informazioni: tutti i suini erano in ordine sparso... la minestra era servita. Ma senza brodo.
Inspirai una boccata di senape: dopo quello che avevo visto ne avevo bisogno.
Chiedemmo aiuto al tergicristallo, la caccia era appena iniziata ma la soia era in agguato.

I problemi arrivarono mentre i due parlavano col germoglio, quando all'improvviso un frastuono di frappè dischiuse le porte e il termometro cominciò a ruttare.

Tutto ciò interruppe il rilevamento dei dirigibili a molla da parte della scientifica, che prontamente era intervenuta sul luogo... i colibrì non erano imburrati e la soia attenuava appena l'odore di frappè.
Avremmo dovuto portarci dietro i sedili.


«Claus attento alle bretelle!» gridava Wurlington mentre si nascondeva dietro un dolcevita. Bruchenheimer correva, nel frattempo, nella direzione opposta estraendo il sellino «Maledetti» urlò «non mi soffriggerete!»


Due sofficini mi volarono in faccia. Dannazione! Erano ai funghi! Colto alla sprovvista dalla brutalità dell'attacco restai nascosto aspettando che Claus facesse la prossima mossa. Probabilmente avrebbe cercato di mettere il maggiordomo sul cammello utilizzando il sellino.... intanto cercai la carota.


Il maggiordomo invece sembrava scomparso... tracce di frizione erano sul pavimento, ed il frappè ora era più intenso, il cammello invece era li' di fronte a loro e il suo brodo non prometteva niente di buono.

Delle padelle pedalavano per strada e la luce che filtrava era poca; avevo perso un pò di tonno... ma non era grave: avrei potuto ancora partecipare alle gare di sternuti.
Impugnai la carota sporgendomi dal mio nascondiglio. «Qui è la polizia! Uscite fuori con le padelle bene in vista e piedi dietro la nuca!»

«Non ve lo ripeterò una seconda volta! Deponete le padelle!»
Volarono verso di me svariate vongole.
Intanto mi portai allo scoperto puntando il sellino. Il gatto era teso, già...
«Arrenditi cammello! Sappiamo cos'hai fatto e non la passerai liscia» una salva di bignè esplose nelle mie vicinanze e rimasi ferito allo stipite. Dannati... è sempre il solito brodo scaldato.


Scritto a quattro mani, anche a rate;
un figlio che non ha mai visto la luce.
Immensi ringraziamenti alle mani di
Robert Von Stephan per aver contribuito
a questa piccola perla di demenza.
Grazie.